Escursione sulla Majella
Fara S. Martino - San Pietro - Stretta di San Martino - Monastero di S. Martino in Valle - Valle Santo Spirito - Fonte delle Vatarelle - Bocca dei Valloni -
Vallone del Macellaro / Valle delle Mandrelle (e rit.) - sentiero del versante SE di Monte Pizzone - alta Val Serviera - Grotta dei Callarelli -
il Macchione - Colle Bandiera - le Preselaria - sentiero di Capo le Macchie - Fara San Martino - Area turistica delle Sorgenti del fiume Verde - San Pietro
(20 luglio 2014)

La Majella ... in Appennino questo enorme e complesso bastione montuoso rappresenta per l'escursionismo 'serio' ciò che il Gran Sasso è per l'alpinismo: l'imprescindibile!
In realtà molte classiche escursioni sul Gran Sasso sono di gran lunga più 'abbordabili' e frequentate di quelle sulla Majella, per non parlare poi delle possibilità offerte da altri parchi (PNALM su tutti), di certo molto più alla portata del 'turismo-escursionistico' sia per le attrezzature che per la conformazione geografica in sé. La Majella, intesa come il massiccio principale attorno al quale è sorto nel 1991 il parco nazionale, è un complesso insieme di immense valli e crinali dal carattere selvaggio, soprattutto d'inverno.
Apparentemente uniforme se ammirata da occidente, con la sua possente muraglia ad andamento N-S solcata da erti canali poco incassati, la montagna nasconde invece nel suo cuore tutta una serie di sottogruppi, valli, boschi, canyons, ghiaioni e pietraie, pareti rocciose, paurosi baratri e sconfinati altipiani in quota (il "paesaggio lunare"), raggiungibili solo dopo ore di cammino inoltrandosi nei suoi grandiosi solchi vallivi: i principali sono la Valle dell'Orfento, la sola sul versante (Nord-) occidentale (la sua testata, Mucchia di Caramanico, è però inaccessibile essendo l'unica zona di riserva integrale del Parco Nazionale) e, sul versante orientale, La Valle; Valle dell'Avello - Tre Grotte - Selvaromana - V. dell'Inferno; Fosso la Valle; Val Serviera - V. Forcone - V. d. Acquaviva; Valle di Santo Spirito - Macchia Lunga - V. Cannella (tre tratti della lunga Valle di Fara); Valle di Taranta... Gli accessi dai paesi presentano, per il raggiungimento delle cime principali, dislivelli spesso notevoli, fin oltre i 2000m complessivi, su itinerari che non di rado superano i 20Km e che riservano una impressionante varietà di panorami, conformazioni orografiche, aspetti carsici, glaciali, speleologici, specie floristiche e faunistiche (reintrodotti da alcuni anni i camosci), tracce di preistoria, storia, religiosità (cf. il culto e la preistorica divinizzazione <?> di questa montagna nonchè i numerosi eremi rupestri) e altri segni di frequentazione antropica (e.g. le attività pastorali testimoniate da stazzi, grotte-ricovero e iscrizioni). Le varie riserve nate dagli anni '70 hanno evitato che "scempi da boom" come quelli della Maielletta (a Nord del massiccio, l'unica area in cui sono state costruite strade, alberghi e impianti ad alta quota) e del Guado di Coccia (a sud) si diffondessero in altri settori rovinando il carattere di incontaminato wilderness che permea molti angoli più o meno remoti del massiccio. L'escursionismo (vedi bibliografia in calce) è diffuso soprattutto nella 'bella stagione', quando le giornate lunghe e il clima più clemente smorzano un po' la severità dei luoghi, rendendo anche più agevoli eventuali pernottamenti nei numerosi bivacchi e ripari (cf. Alesi e Calibani, 2011, p. 20 e seg.); c'è una buona rete di sentieri (e relative carte escursionistiche: ediz. Il Lupo e SER, entrambe 1:25.000) ma molti luoghi restano ancora difficili da raggiungere dando così spazio alla più pura e avventurosa esplorazione. Vi è assai diffuso lo scialpinismo (L. Mazzoleni, 2004, i cui itinerari sono riportati anche nella carta ediz. Il Lupo) e negli ultimi decenni ha preso piede anche l'alpinismo invernale - ad onta dei lunghi e faticosi avvicinamenti spesso necessari (C. Iurisci, 2012, p. 348-377). E' una montagna di grande interesse e varietà, i cui i spazi le conferiscono il primato appenninico in maestosità.



[Carta dell'itinerario - anello di 25Km, 1800m disliv., 13h]


Placche all'ingresso della valle di Fara, e Cima della Stretta

Cima Macirenelle e Colle Bandiera sovrastano
l'ingresso di Valle del Fossato

La Stretta di San Martino



Ruderi del monastero di San Martino in Valle



Fonte Vaiz' long !

Rampa per la Liscia d'Asina

Fonte delle Vatarelle

Cartello del PNM presso Bocca dei Valloni

Vecchio stazzo di pastori

La strettissima Forra del Vallone del Macellaro / Valle delle Mandrelle


L'uscita... il tempo ci impedisce di proseguire su fino
alla Cascata del Macellaro, che peraltro sarà secca.
   

Tra centro e destra del success. panorama si alza la verde cresta e poi le anticime SE del Monte S. Angelo che separa la Valle delle Mandrelle (in basso in primo piano) dalla Valle di Macchia Lunga

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Il lungo e arcuato crestone a sud della Valle di Fara...
Culmina a ovest con il Piano Amaro e Cima dell'Altare


Lago di Casoli o di S. Angelo

Camoscio solitario




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Le pareti della Valle di Santo Spirito. A sinistra Cima della Stretta, sullo sfondo il Lago di Casoli o di Sant'Angelo (panorama di 8 scatti)
[Clicca per vedere il panorama più grande]

 


Cima Forcone (il Martellese) incombe sulla
Grotta dei Callarelli e la Valle del Forcone


La Grotta dei Callarelli, sotto le pareti di Cima Forcone (il Martellese), è situata presso la confluenza nell'alta Val Serviera delle superiori valli dell'Acquaviva e del Forcone.


Grotta dei Callarelli





Il Monte Acquaviva (2737m), seconda cima della Majella, dal sentiero sopra la Val Serviera.
A sin. il Mt. Pizzone con la fittissima copertura verde di pino mugo. A des. passa il bel sentiero a mezzacosta per la Grotta dei Callarelli

 






La meravigliosa Val Serviera all'imbrunire


Discesa sotto la Cima Macirenelle

il sentiero verso Colle Bandiera

Luci dei centri presso il lago di Casoli





Area Turistica delle Sorgenti del Fiume Verde

Bibliografia essenziale sulle escursioni in Majella:
- C. Landi Vittorj, R. Landi Vittorj e G. Pietrollini, Appennino Centrale. Volume I (II Edizione). CAI e TCI. Milano, 1989 (p. 163-214)
- A. Alesi e M. Calibani, Majella. Parco Nazionale. Le più belle escursioni. SER, Folignano. 2011 (2007¹) [con ampia bibliografia]
G. di Federico, Parco Nazionale della Majella. Itinerari scelti. BAG, 1994.
- S. Ardito, A Piedi in Abruzzo. Vol. 2. Roma, 2006 (p. 151-222) (Edizioni 1987¹ e 1990², p. 201-252)
- L. Mazzoleni, La Montagna incantata. 204 itinerari di scialpinismo nell'Appennino Centrale. Vol. 2. Porzi editore, Perugia, 2004 (p. 150-211)
- C. Iurisci, Ghiaccio d'Appennino. Ediz. Versante Sud, 2012 (p. 348-377)
- S. Ardito, Appennino Bianco. 81 Itinerari con piccozza e ramponi, ciaspole, sci da fondo. Vol. 2. Guide Iter, 2011 (p. 122-137)
G. Antonini, Figlie dell'acqua e del tempo. Gole forre e cascate dell'Appennino centrale. SER, 2001
- AAVV, Meraviglie Sconosciute dei Parchi d'Abruzzo, 12 vol. Carsa ed., Pescara, 2007
- AAVV, Guida all'Alta Via della Majella. Natura e presenza umana in un ambiente estremo. Carsa ed. e CAI di Pescara. Pescara, 2009 (2002¹)
- Abruzzo e Molise. Guida d'Italia. TCI, Milano, 2005 (1979¹)
- E. Micati, Eremi e luoghi di culto rupestri d'Abruzzo. Pescara, 1995
- E. Micati, Eremi d'Abruzzo. Guida ai luoghi di culto rupestri. Carsa ed., Pescara, 2000
(p. 10-63)
Cartografia:
- Majella. Carta Escursionistica. Scala 1:25000 su base IGM. Ed. Il Lupo. 2008.

Foto e testi di Francesco Raffaele

Ancora foto della Majella:


Majella: Anello della Valle dell'Orfento da Caramanico
(20/6/2010)

Eremo S. Giovanni all'Orfento e salita al
Mt. Amaro da Valle di Femmina Morta

(25-26/6/2011)

Direttissima invern. al Mt. Amaro (Rava Giumenta Bianca)
(22/3/2014)


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