Il Vallone del Càrpino è situato nel cuore del Terminio, ovvero al centro del grande anfiteatro roccioso aperto ad ovest e compreso tra la Colla di Basso/Costa Friddo a Nord, la cresta del Vernacolo a Sud e la cresta sommitale a Est. Il fitotoponimo "Carpino" è ovviamente dovuto alla natura prevalente della copertura arborea della zona.
Tra i tre valloni principali che solcano l'anfiteatro occidentale (assieme al Matrunolo e al Balordo/Ogliara), quello del Càrpino è l'unico di cui non si rilevano relazioni di possibili risalite escursionistiche o alpinistiche sulla guida di L. Ferranti (Appennino Meridionale, GMI, CAI-TCI, 2011, p. 255-264). Le foto satellitari non aiutano molto perchè il vallone è spesso in ombra: il suo (1°) tratto basso, a monte della confluenza nel Matrunolo, è diretto a NNE, quello medio (2°) piega a des. con direz. W-E e infine la parte alta (3° tratto) piega nuovamente salendo verso (o discendendo da) NNE; la testata sommitale corrisponde alla sella tra le q. 1705 e 1772m (vedi carta).
Gli altri due valloni/canali del Terminio occid. sono noti per essere stati oggetto di indagini da parte di botanici e alpinisti, mentre per il Carpino, benché esplorabile e sicuramente visitato, attualmente non dispongo di notizie storiche né di relazioni di ricognizioni naturalistiche, alpinistiche o speleologiche [continua sotto] ...

Il (2°) settore W-E o "tratto medio" (tra q.950m e 1300/1350m) del Vallone del Carpino è selvaggio e con fitta vegetazione (spec. grandi farfaracci) ma è percorribile per tracce o nel fondo del fosso (ad eccezione di due saltini che si evitano con breve e facile arrampicata a des.), fino al salto (a q.1200m c.; 6/7m + altri 4m) dove a maggio mi fermò la cascatella.
Anche nelle attuali condizioni di secca la roccia è bagnata, quindi la salita in libera non è semplice. Si guadagna un'esile piano muschioso e scivoloso a sin. del colatoio e con manovra (IV) sotto il masso centrale si passa a des. alzandosi su di un masso più piccolo fin sul ripiano sopra al macigno centrale; da qui, attraverso un buco fra altri blocchi, si giunge in cima al salto.

Dopo altri 80-90m di disliv. si giunge sotto una rupe che divide in due la forra. Qui vi è sulla sinistra un 2° salto, stavolta di c. 50m, che corrisponde al punto in cui il canale piega da una direzione gener. W-E a quella verso NNE (3° e ultimo tratto). E' probabile che calandosi dalla testata del V. del Carpino (fra le q. 1705 e 1772) si possa giungere a monte di questo salto, a meno che non ve ne sono altri più sopra. Dall'altro lato dello sperone centrale (ovvero a des.) la salita pare meno difficile ma arrampicandoci sulla des. di questo ci è parso che a monte del salto ve ne possa essere un altro o che la conca sia chiusa (vedi foto qui in alto al centro).