MAJELLA

Cima Macirenelle e tracce di sentiero dei Ravagliosi e dell'Arco Naturale (Cavuto)

COLLE S. AGATA/ GROTTA DELL'ANGELO - PIANA DELLA VACCARECCIA - CIMA MORGIONE - CIMA MACIRENELLE (q. 2017 e 2014) -
RAVAGLIOSI - FOSSO LA VALLE DI PALOMBARO (pr. Mersa Grande) - CAVUTO - PIANA CASA - CANALA LA MACCHIA - COLLE STROZZI - GROTTA DELLA MACCHIA - COSTA PASQUALE - CORRETARA
(28 aprile 2024)


Da qualche anno meditavo di collegare in un solo giro queste due belle tracce in ambiente selvaggio sui due versanti opposti del Fosso La Valle di Palombaro. Le conobbi 10 anni fa quando salvai 4 descrizioni di "Sentieri abbandonati della Majella" a cura di L. Spadaccini (erano sul sito del CAI di Lanciano, da dove poi furono tolte). Con Massimo Zulli, Barbara Di Tullio, Angelo Monti, Claudio Lucarini e Francesca Ortolani, percorremmo quella sul versante Nord (sin. idr.) che passa per il bell'arco naturale del Cavuto (LINK - 19/12/2018) e più recentemente, in un bel giro esplorativo in solitaria al Passo della Formica di Sotto e Cima Macirenelle, andai a prendere la traccia dei Ravagliosi, des. idr. della Valle (LINK - 19/6/2022).
In questa occasione, con Francesca O., partiamo dall'area pic-nic sotto Grotta S. Angelo (sopra loc. Piano S. Agnese), su un sentiero che avevo già percorso il 3/8/2022 (ma passando all'andata più a N, per il Grottone e un piccolo arco naturale).
Stavolta evitiamo la parte a monte della Grotta S. Angelo e ci teniamo sul sentierino ufficiale, segnato in rosso fino alla nausea da chi crede di fare un'opera utile e invece (a mio parere) sarebbe più utile standosene a casa. Forse la stessa "mano" di aspirante "Writer" da città che segna le tracce minori (non CAI/Ente Parco) un po' ovunque, ma qui ha davvero esagerato (da alcuni punti si vedono 4/5 segni rossi contamporaneamente; per non parlare degli inguacchi di frecce e scritte varie).
Usciti dal bosco sulla Piana Vaccareccia (1h 45 min) saliamo (e poi scendiamo brevemente) verso una delle cime del Morgione (sotto q. 1780 m IGM), poi risaliamo passando al bivio per Ravagliosi che faremo più tardi, a ritorno dalla salita alle cime più alte della giornata, le due elevazioni Q. 2017 e 2014 di Cima Macirenelle o dei Fontanelli o di Chiarinello (tot. fin qui: 3h 30 min, +1300 m disl.).
Tornati giù al bivio dopo (una mezz'ora di sosta-panino sulla seconda cima e affaccio verso sud sulla sottile ruga del Passo della Formica di sotto) prendiamo la traccia che da q. 1830 m circa, inizialm. in direz. ovest, per lo più in leggera discesa, scende in bell'ambiente solitario per i Ravagliosi (toponiomo su cui ho 2/3 possibili etimi che non sto qui a specificare), fino al Fosso della Valle, a ca. 1600 m di quota o poco più (1 h: la traccia ha solo brevi salite, qualche punto con nevai, essendo esposta a N, e sicuramente in pieno inverno –ma non un inverno come quello appena trascorso– può essere impegnativa per alcuni traversi pericolosi, altrimenti si segue tranquillamente, c'è anche qualche bollo rosso; da un paio di anni, sia questa che l'altra che andremo a risalire sono state riportate anche su portale OSM).
La salita alla Grotta Mersa Grande (muretto) è inizialmente abbastanza ripida, poi dall'Arco Naturale (meno di 1 Km, e ca. 150 m disl. dal Fosso la Valle) i saliscendi diminuiscono, ma aumentano le zecche (che in Maiella per me erano quasi una novità, fino a questa escursione). Purtroppo i camosci ne sono infestati, infatti le prime me le ritrovo su pantaloni e zaino dopo un passaggio (non obbligato) tra mughi, pochi min dopo il Cavuto. Era un punto dove i camosci passano per grattarsi (ciuffi di peli), ma le spizzico via tutte (5/6) in tempo. Nel tratto che faremo continuiamo a trovarcene qualcuna sui pantaloni (sempre quelle grandicelle, non le minuscole pupe; fose alcune hanno superato l'inverno) e quindi decidiamo di evitae il tratto finale che sale un po' tra mughi al Rifugio Ugni e tiriamo dritti sotto il limitare della mugheta (1 passetto un po' esposto di II) verso la parte più sitto e a Est del Rifugio Ugni di Piano dei Fontanelli (credo si chiami Piano Casa). Sul sentiero per Colle Strozzi ancora qualche zecca (si pongono in cima agli steli "appendendosi" alle gambe di chi li tocca: una l'ho vista in queta posizione...), poi dai 1600 m ca in giù, più nessuna (e non me ne ritroverò nessuna addosso a ritorno, essendomi ben ispezionato zaino e pantaloni). In passato mi è capitato di portarmene una a casa (ma quasi sempre quelle minuscole, una capocchia di spillo che, pure se non viste, cominciano a irritare il punto in cui affondano il rostro dopo 24 ore). Sono un fastidio e ci sto sempre attento quando vado in montagna: in Abruzzo è stato isolato il morbo di Lyme e, seppur ancora raro al centro-sud, se contratto e non diagnosticato/curato in tempo, diventa una malattia debilitante di cui non ci si libera più!
Arrivati alla sterrata della Forestale (Ara degli Strozzi, bivio per Valle Strano), visto che c'è ancora luce, tagliamo quasi tutti i tornanti finali (Costa Pasquale e Pianetta Vaveze Provele) e poi prendiamo, subito dopo l'imbocco della Valle, il sentierino per la Grotta S. Angelo (che stavolta non visiteremo essendoci stato/i in tante altre occasioni). [TOT. 16,5 Km, 1630 m disliv., 9 h 30 min.]. F.R.




Cima Macirenelle (q. 2014, venendo da q. 2017)

Passo della Formica (di sotto)

Fara S. Martino












 





Palombaro





Grotta della Macchia (?)

Foto di Francesco Raffaele

H O M E